X by Cory Doctorow

X by Cory Doctorow

autore:Cory Doctorow [Doctorow, Cory]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Science Fiction, General
ISBN: 9788854126640
Google: w1ciAgAAQBAJ
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2010-11-29T23:00:00+00:00


Ballai finché non mi sentii così stanco da non poter muovere un altro passo. Ange ballava accanto a me. Tecnicamente ci eravamo strusciati uno addosso all'altro, sudati, per ore, ma che ci crediate o no, la cosa non mi aveva minimamente arrapato. Ballavamo, persi nel ritmo e nel pogo e nelle urla... RIPRENDIAMOCELA'. RIPRENDIAMOCELA!

Quando non ne potei più di ballare, presi Ange per mano e lei strinse la mia come se le stessi impedendo di cadere da un edificio. Mi trascinò verso il bordo della folla, dove si stava più larghi e più freschi. Fuori, ai confini del parco, l'aria fresca ci ghiacciò il sudore sul corpo all'istante. Rabbrividimmo e lei mi strinse le braccia intorno alla vita. «Scaldami», mi comandò. Non me lo feci dire due volte. La abbracciai. Il suo cuore era una eco del ritmo che veniva dal palco... un ritmo spezzato adesso, veloce, furioso e senza parole.

Lei sapeva di sudore, un aroma forte, buonissimo. Sapevo che anch'io odoravo di sudore. Avevo il naso sopra la sua testa, e il suo viso all'altezza della clavicola. Mi prese il collo con le mani e tirò.

«Scendi un po', non ce l'ho una scala», disse, e cercai di sorridere, ma è difficile sorridere mentre ci si bacia.

Come ho detto, avevo baciato tre ragazze in tutta la mia vita. Due non avevano mai baciato nessun'altro prima. Una usciva coi ragazzi da quando aveva dodici anni. Aveva grossi problemi.

Nessuna di loro baciava come Ange. Lei ammorbidiva tutta la bocca, come l'interno di un frutto maturo, e non mi cacciava la lingua in bocca, ma la faceva scivolare, e allo stesso tempo risucchiava le mie labbra nelle sue, ed era come se le nostre bocche si fondessero. Mi lasciai sfuggire un gemito, la presi e la strinsi più forte a me.

Lentamente, dolcemente, ci ritrovammo sull'erba. Sdraiati su un fianco, ci avvinghiammo uno all'altro, baciandoci ininterrottamente. Il mondo scomparve, c'era solo il bacio.

Le mie mani trovarono il suo sedere, i suoi fianchi. L'orlo della maglietta. La sua pancia calda, l'ombelico morbido. Si spinsero più in alto. Gemette anche lei.

«Non qui», disse. «Andiamo laggiù». Indicò la chiesa bianca dall'altro lato della strada, che dà il nome a Mission e al parco. Tenendoci per mano, attraversammo veloci verso la chiesa. C'era un grande colonnato sulla facciata. Ange mi appoggiò contro una delle colonne e mi tirò di nuovo il viso verso il suo. Le mie mani tornarono rapide e decise sotto la sua maglietta. Le feci scivolare sul davanti.

«Si slaccia da dietro», mi sussurrò nell'orecchio. Ce l'avevo talmente duro da poterci tagliare il vetro. Le passai le mani dietro la schiena, che era larga e forte, e con le dita tremanti trovai il gancetto. Armeggiai per un po', pensando a tutte le battute sui ragazzi incapaci di slacciare un reggiseno. Io ero incapace. Poi il gancetto si aprì di scatto. Sentii il respiro mozzato di lei nella mia bocca. Portai le mani davanti, e sfiorai le sue ascelle umide... sexy e per niente sgradevoli... e poi le sfiorai i lati del seno.



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